@book{JRC45166, editor = {}, address = {Roma (Italy)}, year = {2008}, author = {Talone P and Russo G and Carettoni L and Zanero S and Azzalin G and Barboni M and Rizzo F and Sironi M}, isbn = {}, abstract = {Gli attentati terroristici dell'undici settembre negli USA e dell'undici marzo in Spagna hanno rafforzato la necessità di sistemi di trasporto, sia per le persone che per le merci, più sicuri e meno vulnerabili a questo tipo di attacchi. La richiesta di maggiore sicurezza è stata raccolta dalla Commissione europea, la quale ha costituito gruppi di lavoro e avviato progetti pilota per affrontare il problema. In particolare, per quanto riguarda la catena del trasporto merci (supply chain), uno degli anelli deboli dal punto di vista della sicurezza è rappresentato dal flusso di container commerciali. Questi ultimi, infatti, sono tuttora costruiti secondo progetti datati, realizzati quando la sicurezza non era considerata con l'attenzione che si presta loro attualmente. Mettere in sicurezza un container commerciale significa agire su una struttura non pensata per essere sicura; lo spazio d'azione si limita all'aggiunta di sistemi di sigillatura delle porte di accesso e sistemi "intelligenti" a bordo (smart box) che sorvegliano il volume interno del container e inviano un messaggio di allarme alle stazioni di controllo remote in caso di apertura non autorizzata. Il Centro Comune di Ricerca (JRC), nella sua veste istituzionale di consulente scientifico della Commissione, ha individuato nella tecnologia RFID le potenzialità per sviluppare sistemi di sigillatura che soddisfino i requisiti di maggiore sicurezza e che al contempo non siano fuori dalle logiche di mercato dal punto di vista del prezzo. L'obiettivo consiste nel far accettare al mercato questi nuovi sistemi senza la necessità di imporli per via legislativa. Per fare ciò occorrono prodotti che uniscano alla maggiore sicurezza un incremento contenuto dei costi, in modo che il sistema sia sostenibile per gli operatori coinvolti. È da notare che l'incremento della sicurezza e dell'automazione nelle ispezioni potrebbe portare a una diminuzione dei costi assicurativi e ad un risparmio di tempo e denaro dovuto ai miglioramenti nella logistica. In questo documento si presenteranno le soluzioni tecnologiche proposte per il problema della sicurezza nella supply chain dal gruppo di ricerca SILab (Seals and Identificatiton Laboratory). SILab è parte dell'IPSC (Institute for the Protection and Security of the Citizen), uno dei setti istituti del Centro comune di ricerca (Joint Research Centre) della Commissione europea SILab opera nel campo della sigillatura da quasi venti anni. L'attività è iniziata nel campo della sigillatura di contenitori di materiale radioattivo utilizzato e prodotto nelle centrali nucleari ed in seguito è stata ampliata alla sigillatura di container commerciali. Il SILab, a rappresentanza del JRC, partecipa a diversi progetti pilota e gruppi di lavoro con la funzione di dare consulenza tecnica e scientifica nella stesura di direttive europee che regolamentano ed armonizzano l'uso della tecnologia RFID nei 27 Stati membri dell'Unione, con particolare attenzione al tema della sicurezza nei trasporti. }, title = {eSeal - Sigilli Elettronici}, url = {}, volume = {}, number = {}, journal = {}, pages = {391-402}, issn = {}, publisher = {Fondazione Ugo Bordoni - TIA - Tecnologie Identificazione Automatica},